Strumenti giuridici di contrasto alla criminalità organizzata
Gaetano D’Avino, Direttore del Centro Studi “Strumenti giuridici di contrasto alla criminalità organizzata”, che sarà istituito presso il bene confiscato, afferma: “è un fenomeno quello delle mafie, che va letto e studiato anche nelle sue dimensioni e dinamiche di sviluppo internazionali: ormai la camorra, la ‘ndrangheta, la mafia, non sono più relegabili in un ambito provinciale, regionale, territoriale, preciso e identificabile. Lo sviluppo di questi fenomeni criminali è legato alle grosse disponibilità finanziarie accumulate, ed alla necessità, per moltiplicarle, di farle girare e rigirare velocemente senza più alcuna limitazione geografica. Molti sono – prosegue D’Avino – i dati rilevati che palesano, con il supporto di carte geo-criminali e di materiale giudiziario fornito dagli organi investigativi, la colonizzazione economica mafiosa ancora in atto oltre le frontiere nazionali. Alcune falle apertesi nel Sistema di sicurezza nazionale, hanno consentito la diffusione delle organizzazioni criminali italiane anche all’estero, consentendone così la sopravvivenza e l’espansione. Dobbiamo constatare che le mafie, se continuano a svilupparsi all’estero, è certamente grazie alla loro immensa ricchezza patrimoniale, ma anche alla incredibile disomogeneità legislativa tra gli Stati e all’eccessivo ritardo nella capacità organizzativa e di comunicazione tra le Forze dell’Ordine dei vari Paesi. Con il Centro Studi e Ricerche – conclude D’Avino – si vorrà approfondire questa dimensione internazionale che stanno assumendo le mafie per offrire un contributo accademico all’incessante lavoro dei Magistrati e delle Forze dell’ordine impegnate costantemente a combatterle ed a contrastarne lo sviluppo…».